giovedì 23 giugno 2016

22 giugno 2016. Commento sulla sconfitta di roma e torino...di Renzi

Se non ho capito male venerdì dovrebbe esserci la direzione nazionale del Pd. Sicuramente ci sono centinaia di cose da prendere in considerazione...Ad es: facce più fighe e giovani da candidare, basta gufi nel partito, ecc..Scherzo. Tra le tante cose cmq suggerisco, a margine: Job act, giovani con stipendi che non permettono loro più di vivere da soli e fare famiglia, sanità allo sbando, l'inutile e peggiorativa riforma della "giustizia". Un referendum costituzionale (innovativo e deludente) trasformato in campagna elettorale per Renzi. Poi ricordo la "forma partito", dove un Premier/segretario ed il gioco delle correnti hanno stabilizzato nei territori una competizione e conflittualità interne stupefacenti, un meccanismo delle primarie che tradisce e mortifica la vera partecipazione ( ed altre questioncine tipo che forse rafforza il potere di situazioni corruttive e clientelari?). E poi c'è ancora da capire come, non tutti, ma la stragrande maggioranza di giovani pd sia andata a votare contro (o non sia andata a votare affatto) uno "stupido" referendum che voleva bloccare alcune ingiuste evasioni fiscali per alcuni petrolieri (la vera questione delle trivelle era tutta qui)...le lobbies, queste sconosciute. Anzi no, a proposito di lobby e referendum, ci sarebbe da capire com'è che con questo sistema partito nessuno eccepisca alcunché sugli investimenti per expo, tav, (il futuro ponte sullo stretto...), piuttosto che sulla rete idrica nazionale con le sue continue perdite che finiscono per incrementere i costi in bolletta (in alcune province fino anche del 150%), lasciamo perdere l'ambiente. E le Banche...Venerdì ci dovrebbe essere la direzione nazionale, probabilmente un pd che ha votato tutte queste cose ed indirizzi, troverà paradossalmente in Renzi (con il modello Sala), ora più che mai, l'unica ancora di salvezza. Magari mi sbaglio, magari.

sabato 1 marzo 2014

20. Appunti sintetici per il programma comunale 2014



Spunti programma
Metodo programma
Il programma è stato studiato in questi anni nelle aree tematiche del partito e integrato dalla nostra esperienza in consiglio (criterio competenze), ma è aperto ad aggiornamenti e spunti di chi volesse nel tempo contribuire a migliorarlo (ausilio della rete-sorta di programma “open source”).
Iscrizione e coordinamento circuiti “agenda 21 locale” e “comuni virtuosi” per scambio continuo buone pratiche.
Comunicazione, rapporti col cittadino
Nell’ipotesi di vittoria, non faremo semplicemente i “report” come ha fatto l’amministrazione  che lasciamo, ma ci sarà un contatto continuo con il cittadino che potrà postare liberamente in uno spazio web (blog) suggerimenti e richieste in maniera pubblica e permanente. Ciò a garanzia di efficienza e trasparenza. I report infatti sono stati fatti dal sindaco Di Buò solo i primi 2 anni (in tempi di annunci roboanti), ma non negli anni successivi quando questi annunci potevano essergli legittimamente contestati.
I bandi e avvisi saranno comunicati oltre che nelle forme tradizionali e previste dalla legge (albo pretorio, ecc..) anche attraverso email, a tutti quelli che si registreranno al servizio. Anche questo per garantire la massima trasparenza ed efficienza comunicativa con la cittadinanza. E’ capitato ad oggi che i bandi fossero esposti solo per pochi giorni e in maniera poco visibile alla cittadinanza…
Difensore civico.
Scuola, pubblica istruzione
Monitoraggio per una continua messa a norma degli edifici e loro manutenzione.
Soluzione del problema Minniti. Riconduzione  al distretto scolastico di Monterotondo al posto di Guidonia. Portare un istituto Tecnico Alberghiero nel comune.
Università della terza età (aperto a tutti), con corsi vari, gestito dall’assessorato di competenza e dalla consulta delle associazioni congiuntamente.
Cultura…
Biblioteca a Santa Lucia. Time Machine e chiesa bruciata (cinema+teatro). Rassegne, estemporanee, ecc.. Promozione della cultura scientifica e tecnologica (volano di integrazione), anche attraverso associazionismo. Rivisitazione dello statuto della Consulta delle associazioni e maggiori incentivi alla collaborazione. Consulta delle confessioni religiose del territorio. Censimento e valorizzazione del patrimonio archeologico. Campo sportivo XII Apostoli attrezzato per grandi eventi e concerti.
Sicurezza
Caserma+Integrazione. Controllo dell’incremento demografico del territorio. Videocamere comunali e associazione per denunce anonime (reati ambientali, maltrattamenti animali, abusi edilizi, ecc..).
Attività produttive..
Incentivazione e politiche coordinamento per il recettivo: Agriturismi, case alloggi/cliniche per anziani, ristoranti e ventita prodotti locali. Certificazione dei prodotti locali, e valorizzazione dei prodotti a Km 0 (mensa scolastica). Coordinamento imprese per categorie. Deluxe, polo industriale/artigianale, fiere (baratto/usato/riciclo, edilizia, ecc..). Sportello per l’impresa (con Coldiretti), incentivi per il cooperativismo (stampanti 3D), “Associazione imprenditori per lo sviluppo del territorio”(modelli di produzione in rete e distribuita). Tassazione pubblicità stradale, uso delle risorse derivanti da pubblicità (…). Consulente/psicologo del lavoro. Bacheca comunale (libera e regolamentata) per offerte/richieste di lavoro locali e usato. Energie rinnovabili (minieolico) impresa e disciplina comunale.
Urbanistica..
Piani di decoro urbano, e incentivi (in cubature) per ristrutturazioni conseguenti, riqualificazioni, ristrutturazioni. Sblocco pratiche ufficio urbanistica. Contenimento dell’incramento demografico nel comune e stop al consumo di territorio (edilizia speculativa). Riqualificazione e aggiornamenti del Know how delle aziende edili del territorio (riqualificazione del grado di competitività). Piano dell’assetto idrogeologico del territorio. Raccordo via Santa Lucia-via Molise e ricondizionamento simbolico fontanile (Blasi)…Censimento immobili sfitti/inutilizzati.
Efficienza amministrativa
Indicizzazione della produttività e certificazione periodica nazionale.
Sociale, sport.

sabato 30 novembre 2013

19. Perché votare Civati. Le differenze tra i tre: acqua, fondazioni politiche, diritti civili..Un mio contributo.


19.  Cuperlo, Renzi,Civati.

Io voto Civati. Sono una minoranza? Chissà...In ogni caso bene, sono me stesso ancora meglio! Domenica 8 dicembre, mi alzerò verso le nove...Probabilmente indosserò la mia camicia verde e farò le mie preghiere, poi prenderò la macchina che lascerò lontano e mi farò una passeggiata fino al bar sopra la sezione, prenderò il caffè...E sù, si va a votare. Tutti possono votare, non c'è bisogno di essere iscritti al partito, basta un documento di riconoscimento, la propria scheda elettorale (che attesta che voti nel comune dove risiedi) e 2 euro e 50 come contributo per l'organizzazione. A Tor Lupara si vota nella Biblioteca comunale dalle 8 alle 20, a S.Lucia agli uffici del Col.

Voto Civati per diverse ragioni, Renzi è l'uomo al comando, Cuperlo l'èlite dell'apparato al comando, Civati siamo noi. Il fatto che stai leggendo questo breve scritto e che da queste parti io (e i pochi di noi civatiani) non siamo venuti a chiamarti sotto casa o al telefono per venire a votarlo è un segno del fatto che  si tratta di una proposta nuova, che parla anche nei metodi di un cambiamento importante, e cioè del fatto che noi (tu ed io) possiamo scegliere liberamente e liberamente siamo capaci di andare a votare dopo aver preso visione da vicino, in maniera trasparente delle soluzioni ai temi proposti, votando secondo coscienza, senza forzature..
E dunque, al di là delle considerazioni sullo stile, la comunicatività e il carisma dei personaggi (fattori che meritano pure la loro attenzione se si parla di politica), con questo scritto vorrei fare un riassunto schematico delle differenze principali tra i candidati, sperando di fare cosa utile per chi deve orientarsi. Dopo il confronto diretto e televisivo a mio avviso sono venute fuori anche meglio le conclusioni che alla fine trarrò da questo modesto appunto, che invece si baserà sui contenuti scritti dai tre nelle loro mozioni congressuali.
Per una visione diretta delle mozioni rimando al link del circolo dove poterle scaricare. PD di Fonte Nuova
In fondo ho messo alcuni links di interesse per chi vuole ancora approfondire.

Sulle differenze, i criteri da impiegare per una valutazione appena completa delle mozioni sono due, e cioè: questioni con soluzioni caratterizzanti (alcune), e la credibilità del candidato.
Cominciamo dalle questioni e soluzioni.

Beni comuni.
Per beni comuni intendiamo acqua, beni culturali e archeologici, paesaggio, spiagge, fiumi ecc..Ci sono anche i servizi strategici in realtà ed infrastrutturali (energia, telecomunicazioni, strade, ferrovie, rete idrica) che dovrebbero seguire nella loro gestione una logica simile. Il referendum per l'abrogazione dell'art. 23 bis del decreto Ronchi che imponeva la privatizzazione della rete idrica nazionale (ma l'applicazione è più ampia), consiglierebbe un po' di rispetto del risultato che per la prima volta ha visto gli italiani vincere unitamente. Il referendum infatti ha visto la partecipazione di persone sia di destra che di sinistra, le quali hanno votato tutte la ripubblicizzazione dell'acqua (oltre agli altri quesiti)...L'importanza di questo risultato risiede nel fatto che per una volta si sono lasciate un po' da parte le vecchie contrapposizioni (giuste o sbagliate) tra Stato e Mercato per dire che certe cose le deve fare lo Stato, e che devono essere lasciate fuori da qualsiasi profitto.
Invece Renzi, si sa, sotto la campagna referendaria si espresse chiaramente a favore dell'obbligo di privatizzare i servizi pubblici, e coerentemente non chiarisce affatto la questione appena citata (paragrafo 6 pg. 16). Cuperlo però sa fare di peggio a mio avviso, cito a pagina 13: " All’interno di un percorso europeo condiviso, il primo terreno su cui sperimentare un’alleanza fra capitale e lavoro che consenta di redistribuire a favore dei settori produttivi il reddito di cui si è appropriata la rendita finanziaria è quello dei beni comuni, la cui missione deve tornare a essere la fornitura di beni e servizi a cittadini e imprese con l’obiettivo di aumentare il benessere collettivo e non quello di cercare solo il profitto d’impresa. La nostra proposta prevede che le grandi società di gestione delle reti di servizi (telecomunicazioni, energia, acqua, trasporti) possano progressivamente integrarsi su scala europea e regolare la propria azione sulla base di un nuovo diritto speciale europeo, diverso dal diritto societario e dalle regole di borsa". In sostanza si permette, con precisazioni del tutto banali e con ambiguità scivolose, di rimettere in discussione il risultato referendario...Il popolo ha deciso che il profitto su certe cose non ci deve essere e basta!
Civati, un po' più coraggiosamente, parla della gestione pubblica della rete idrica e si preoccupa di indicare come reperire i fondi per la ristrutturazione (che in realtà è un falso problema posto dagli altri, perché i privati non li regalerebbero quei soldi, ma solo anticiperebbero per scalarseli dopo dalla bolletta che paghiamo noi).

Diritti civili.
I punti tra tutti più problematici sono: ricerca con le staminali, testamento biologico, matrimoni e adozioni per coppie omosessuali. Renzi a pagina 12 si ferma a vaghe enunciazioni di principio, laiche, e fa suoi i timidi risultati e disegni avviati in parlamento (femminicidio, omofobia e transfobia). In sostanza preferisce non approfondire (vorrei vedere con i franceschiniani che lo sostengono..). Cuperlo più furbamente (da buon dalemiano) cita alcune questioni, ma non dà indicazioni chiare per non indispettire i cattolici conservatori nel partito, nello specifico non chiama neanche le soluzioni con il loro nome..Cito perché è un capolavoro di furberia politica: " Sì a una legge organica contro il femminicidio (che vuol dire organica?), sì a una legge saggia sul fine vita (non la chiama testamento biologico per non indispettire i cattolici nel partito contrari), sì al miglioramento della legge contro l'omofobia (in che senso, visto che la disputa nel partito era chiara), sì alla piena applicazione della 194 (nel senso di limitare l'obiezione di coscienza dei dottori o di provvedere all'assistenza e consulenza alle donne che devono decidere?), sì a un nuovo testo per la fecondazione assistita (che dice nel nuovo testo?), sì alla cittadinanza (per chi, a quali condizioni?), sì a estensione di tutele per le donne in maternità. Sì a una battagia contro ogni discriminazione".
Civati invece dice probabilmente anche troppo, ma almeno dice chiaramente: sì a matrimoni e adozioni per coppie omosessuali, testamento biologico, ricerca sulle cellule staminali embrionali, modifica legge 40 e applicazione piena della 194, questione maschile (azione culturale).
Nel confronto televisivo, Renzi dice una cosa vera però secondo me, queste cose in Italia non si faranno cmq mai o per un bel po'.
P.s. Dimenticavo..Civati è l'unico che sostiene esplicitamente il diritto allo ius soli..

Fondazioni (politiche).
Ad oggi le fondazioni rappresentano il dispositivo giuridico più opaco in assoluto. Come ognun sa, le fondazioni non hanno l'obbligo per legge di presentare i bilanci per cui i donatori possono, a discrezione di chi gestisce la fondazione, rimanere o no nell'anonimato. Usare le fondazioni come organizzazioni politiche è praticamente organizzare e proteggere un ideale spazio di incontro tra mondo della politica e lobbies.
Purtroppo anche a sinistra avremmo alcune tristi storie da riferire su questo, di fondazioni che hanno ricevuto fondi da case di gioco, società impegnate negli appalti del TAV, l'immancabile Finmeccanica, Banche, e grosse società immobiliari...Ricevere fondi da società che dovrebbero essere controllate dalla politica (buona) non appare sicuramente il massimo. Mentre Renzi e Cuperlo, entrambi coinvolti in questi meccanismi (Renzi un po' meno) ignorano il problema, Civati propone una riforma dell'istituto giuridico della fondazione nella direzione della trasparenza dei bilanci. Propone inoltre l'istituzione di un'unica fondazione per il partito che si concentri sulla ricerca politica ed economica.

Welfare. Terzo settore e Scuola pubblica (privata o statale).
Qui le soluzioni sono tre, che possono essere estese in tutto o in parte alla sanità, alla scuola/ricerca e al resto (infanzia, case anziani, ecc..). Queste soluzioni sono: privatizzare completamente (ti togliamo dalle tasse il costo del servizio statale, ma poi te lo paghi con l'assicurazione che viene di più delle tasse se non sei ricco), privatizzare con il principio della sussidiarietà (unione pubblico-privato, tu scegli il privato che ti piace, lo stato paga), pubblico statale. Renzi si sa, l'ha detto più volte, sostiene la seconda soluzione, l'ha detto chiaramente anche nel confronto in tv con gli altri candidati. Cuperlo è il più ambiguo, parla di un ritorno ad un'azione incisiva dello Stato, ma è lui (insieme ad altri) che fisicamente hanno scritto la riforma del Titolo V della costituzione (oggi dice di volerla ri-riformare, come non si sa, pag. 5) che prevede nell'articolo 118 la priorità (non possibilità) di sostenere l'iniziativa privata a spese dello Stato. Inoltre lo dice chiaramente nella sua mozione parlando dell'arricchimento della democrazia (che chiama "democrazia sociale di mercato" pag.6) rappresentato dal privato sociale...e a proposito del terzo settore, cioè proprio dell'assistenza e dei servizi pubblici alla persona. Anche qui si conferma ambiguo, atteggiamento tipico delle vecchie élites di partito.
Civati sul punto non è religioso (pubblico-statale vs. pubblico-privato). Per la scuola però almeno non parla di "pubblico" e basta (cosa che abbiamo visto prestarsi ad ambiguità), ma chiaramente di pubblico "statale". Dallo statale nella scuola distingue gli asili, che possono essere anche pubblici-privati e il privato continuerà ad esserci per chi se lo vuole pagare. Questa cosa della scuola è strategica per diversi fatti, non solo per una questione di risparmio per lo Stato, ma anche per una questione di garanzia di laicità, di cultura del confronto tra tradizioni e proveniente dei ragazzi, e di uno sviluppo del loro pensiero critico e individualizzazione...A Bologna 27 scuole private su 29 sono cattoliche, come ignorare che associare insegnamento a credo religioso può creare problemi?

Forma partito: Correnti e Democrazia interna.
La questione qui è rappresentata dal confronto di due strategie legate alla rappresentanza dei cittadini nelle organizzazioni politiche (partiti). Mettendo da parte il partito del padre padrone/leader carismatico (com'è stato ed è tuttora quello di Berlusconi ed in parte incredibilmente di Vendola), le idee che qui sintetizziamo hanno a che vedere con un partito che voglia scegliere i suoi rappresentanti e con il grado di "libertà" di scegliere (e fare) degli eletti per conto dei loro elettori. Queste idee sono due...Abbiamo 1-la rappresentanza con vincolo di mandato, dove il rappresentante è tenuto ad osservare più strettamente l'indicazione/ni di quelli che lo hanno votato ("base" del partito), e 2-senza vincolo di mandato, dove il rappresentante ha più libertà di scegliere (e fare) per conto dei suoi elettori. Visto che le lobbies (banche, grandi società, ecc..) riescono spesso a condizionare le scelte dei vertici di un partito in vario modo (finanziamenti elettorali, assunzioni, viaggi vacanze, trasferimenti in conti esteri, ecc..), si è pensato che un controllo più ravvicinato dei politici eletti da parte della base fosse garanzia di una loro più decisa azione negli interessi del popolo. Ora pur dovendo distinguere senza pregiudizi i casi in cui una scelta sia impopolare, ma utile, da una scelta impopolare fatta perché sotto pressione delle lobbies, si sono dati diversi casi dove chiaramente qualcosa è andato storto...Se è stato vero per alcune privatizzazioni, lo è stato anche per alcuni investimenti, e scelte politiche importanti. Quindi, pur non trasformando il mandato degli eletti in un mandato con vincolo di mandato imperativo (cosa impossibile anche nei fatti perché nessun cittadino pur volendo può controllare completamente ed esprimersi con cognizione su tutto quello che l'eletto fa), bisogna pure bilanciare il mandato libero dell'eletto con una qualche forma di controllo da parte della base. Questo è previsto dallo statuto del Pd, che prevede ad esempio referenda interni se chiesti da 10.000 iscritti, ma non è evidentemente sufficiente (anche perchè..Chi coordina gli iscritti?).
Un altro grosso problema sono le correnti all'interno del partito. E' una cosa molto complessa, ma ha che vedere con la capacità dei parlamentari di organizzare una filiera di sostenitori che lo seguono pressoché ovunque e qualunque cosa faccia. Questo fenomeno finisce per dividere le persone alla base del partito e ne limita anche l'autonomia di iniziativa (nonché la consapevolezza dei problemi). E' una cosa molto triste, ma che prolifera in un vuoto di strutture (a livello provinciale) che dovrebbero invece organizzare la base nei territori tra loro vicini (o nei collegi) sulla scorta di progetti territoriali, confronti, ecc... Cosa si può fare?
Renzi, sul punto non dice nulla...A pag. 7 fa un pasticcio di parole d'ordine inutilizzabile. L'unica cosa chiara è che bisogna avere leaders forti per vincere.
Cuperlo invece qui qualcosa dice. Dice cose molto simili a Civati e cita anche il documento di Barca. Qui la differenza tra i due è che Civati spiega anche il "come". In sostanza per porre rimedio allo scollamento dei vertici dalla base, e per porre un freno allo strapotere delle correnti, entrambi riconoscono l'enorme potenziale della rete, dice Cuperlo:" Una democrazia pensante e deliberante, fondata sul confronto dei punti di vista, lo studio dei problemi, la ricerca di soluzioni comuni e la definizione di procedure rigorose per le decisioni. Una democrazia capace di sfruttare fino in fondo le potenzialità enormi della rete, per articolare e allargare la partecipazione e snellirne tempi e forme" pag.20. Mentre il contributo di Cuperlo sul tema si esaurisce in due pagine, nella mozione Civati invece occupa 8 pagine dense di idee precise. Una di queste tra l'altro l'ho scritta io, Gioele. Ha a che vedere con il sistema che può permettere di far emergere dalla base, attraverso una votazione progressiva, delle proposte di legge, o delle correzioni alle bozze delle proposte. Il paragrafo lo trovate inserito nel contributo pubblicato nel mio blog. In realtà io non ho fatto niente di particolare, ho solo verificato il contenuto di un articolo che descriveva la piattaforma softwear del PiratenPartei tedesco e l'ho inviata al gruppo di lavoro per la mozione di Roma. Quello che voglio dire con questa vicenda, senza scendere nei tecnicismi, è che quello che si propone Civati l'ha fatto e ha funzionato. Attraverso la rete e l'ascolto della base possono venir fuori e valorizzati contributi innovativi a vantaggio di tutti che altrimenti rimarrebbero inespressi.
A proposito di partecipazione in generale, Civati propone anche di togliere il quorum (o abbassarlo) ai referendum nazionali, così da incoraggiare la partecipazione e l'informazione in generale degli italiani, oltre che un progresso delle sue istanze.

Governo Letta e i 101...:
Quello che è successo è che qualcuno nel partito ha pensato che allearsi con i 5stelle (dopo una loro apertura in occasione dell'elezione del presidente della repubblica) era una cosa che non si doveva assolutamente fare...Era una minoranza a decidere, ma irremovibile. Così il Pd non ha votato Rodotà (candidato dei 5stelle) e, dopo averlo acclamato, hanno impallinato vergognosamente Prodi (candidato potenzialmente gradito anche ai 5stelle). A quel punto l'unica alternativa era il governo Letta (perdendo come alleato Sel con cui ci ervamo presentati alle elezioni) e una nuova elezione di Napolitano...Non c'è solo una questione democratica gravissima di tradimento delle promesse elettorali, ma anche una deriva "democristianizzante" del partito. Questa deriva è prima culturale che politica. Infatti la base stessa del Pd in questo momento è più divisa che mai contro i 5stelle (che pure hanno colpe molto gravi) e pronta a votare un rinnovatore come Renzi che di sinistra ha ben poco...Renzi e Cuperlo promuovono il governo Letta (probabilmente entrambi confortati dai sondaggi), l'unico che alza ancora la voce contro questa lunga manovra è Civati per cui bisogna fare la legge elettorale e andare al voto ad aprile. Sul governo Letta, anche se durasse, Civati dice che potrebbe fare poco..Cosa si può fare con un Alfano come alleato? A parte gli F35, togliere l'Imu per le grandi proprietà, il Tav, scuole e sanità private, ...(Chi ci guadagna?).

Bene, questi sono alcuni dei punti importanti e caratterizzanti che ho trovato sui tre. Sulla credibilità, l'unica riflessione che faccio è su Cuperlo. Al di là delle cose che dice (e non dice), il punto è che per la sua carriera, da molti anni sempre in direzione nazionale del partito a strettissimo contatto con D'Alema, si è sempre trovato lì dove sono state fatte le scelte più controverse che hanno portato il partito (pd ora e prima ds) ha perdere voti ed iscritti. Cuperlo è sempre stato lì dove sono state fatte le scelte che rimproveriamo al partito, le stesse che ora lui critica, invocando un nuovo corso delle cose. E' stato così per i diritti civili, per le privatizzazioni, il recente referendum sull'acqua, e tante altre cose su cui non si ricorda una sua voce fuori dal coro. Non è il rinnovamento che gli altri due, Renzi e Civati, rappresentano. E noi abbiamo bisogno di cambiare...

Se volete venire anche voi a votare per Civati, e se vi è possibile, vi chiedo di informare anche qualcuno a voi vicino..Io proverò con la mia famiglia intanto. Hai visto mai che ce la facciamo..

venerdì 30 agosto 2013

18. Forma Partito. Contributo alla mozione Civati.


Forma Partito
Dopo aver letto i contributi che sono stati prodotti in questo gruppo, ho pensato che avrei potuto aggiungere poco a quanto detto..Tutto va nella direzione di una maggior collegialità, trasparenza, rappresentatività della base del partito, e dello sviluppo di una cultura democratica, una sorta di pedagogia, stimolata dall'uso di buone pratiche di confronto delle idee, di partecipazione. Ho letto anche del metodo Phillips, tra le proposte di occupypd dedicato alla discussione di un problema in grandi gruppi. Aggiungo solo una considerazione dunque.
E' stato detto molto per ridimensionare il peso della scelta "Rodotà" a candidato Presidente dei 5S. La critica è rivolta indirettamente anche alla rete e al suo potere di rappresentatività. La domanda è: come può una modesta cifra di 4000 elettori circa, imporre una scelta del genere come se fosse condivisa da tutta una formazione politica di 8 milioni e mezzo di voti? La questione si è riproposta in occasione dell'espulsione della Gambaro. Mentre non abbiamo notizie dirette sulla condivisione del nome Rodotà di tutta la base 5S (indirette sì, in quel periodo i sondaggi davano il partito addirittura in crescita), abbiamo un dato più preciso sul caso Gambaro. I voti del sondaggio on line lanciato da Grillo sono stati cmq pochi (19.7901) rispetto all'insieme dei potenziali elettori, il 65.8 % ha votato per l'espulsione, il 34,2 % per il no. Secondo un sondaggio Ipr2 di quei giorni, intervistata la base dei 5S, è risultato che il 56% si è dichiarata contraria all’espulsione della senatrice Adele Gambaro mentre solo il 36% era invece favorevole. Uno scostamento considerevole. Ma se si separano dal campione degli intervistati gli elettori di febbraio del movimento da quelli di giugno si ottiene un risultato diverso, secondo l'istituto Swg citato dall'Huffington post3 il 40% si dice favorevole all'espulsione, il 27% contrario e il 33% preferisce non esprimersi. La rappresentatività sella consultazione di Grillo recupera identificandosi con il risultato della consultazione.
Passando a noi, un altro sondaggio che ricordo per aver seguito la puntata di PiazzaPulita che ha ospitato #OccuyPd (di cui però non ho ritrovato la fonte) riporta che il 70% della base del Pd voleva Rodotà presidente mentre solo il 30% dei parlamentari Pd era disposta a sostenere questo nome. Uno scostamento del 40 %, maggiore di quello del caso Gambaro-Ipr. Probabilmente non interessa a nessuno e sono poco commerciali i sondaggi che descrivono l'orientamento dei parlamentari Pd a confronto con quello della base...E certo quanto detto non è abbastanza per affermarlo con certezza, ma il punto è che molto probabilmente i sondaggi a partecipazione libera della base non sono del tutto irrilevanti se messi a confronto con la rappresentatività dei vertici del partito, desunta dalle loro posizioni, costruita con le primarie. Tutti noi sappiamo quanto in sezione possono distorcere il confronto sulle questioni le dinamiche legate alle correnti...Considerando che le procedure per compiere sondaggi interni e la partecipazione dei potenziali votanti possono migliorare moltissimo, il grado di rappresentatività della rete è importante. Quale sarebbe lo scostamento con i nostri parlamentari se i sondagisti chiedessero alla base del Pd il parere sugli F-35 (giusto o sbagliato non c'entra ora), Tav, alleanze, ecc...? Avendo a disposizione un po' di tempo potremmo anche noi come gruppo di lavoro lanciare un test in alcune nostre sezioni di Roma o provincia. Si potrebbe distribuire un modulo cartaceo con un quesito e poi, dopo averlo annunciato, proporre lo stesso quesito su Fb ad esempio. Comunque l'integrazione della rete ai regolamenti attuali nel Pd (corretti e aggiornati con quello che già è stato detto dai vostri contributi) è la sfida decisiva al progresso della democrazia interna al partito.
Si presenterebbe il problema di chi costruisce e propone i quesiti alla base, ma con il tempo può essere studiato. I sondaggi potrebbero essere proposti dai dirigenti, ma anche fatti emergere dalla base stessa. A tal proposito si è parlato molto del "metodo Schulze"4, dove oltre ai candidati possono essere proposti dei quesiti e quindi lasciati emergere con una votazione progressiva. Se n'è parlato a proposito di "Liquid Feedback" la piattaforma messa a punto dal Piratenpartei in Germania, che utilizza appunto questo metodo un po' per tutto, anche per sintetizzare i programmi elettorali. Un fatto notevole la possibilità molto semplice descritta da questo video, http://www.youtube.com/watch?v=4Nz0HdX7xRo, sul "preferenzial voting". Un'analisi molto interessante di Liquid Feedback fu fatta, con pro e contro, dal Fatto5 in occasione delle parlamentarie di Grillo, che cercò di adattare la piattaforma in qualche modo alle esigenze del movimento. Non credo affatto, come penso la gran parte di noi, che la rete possa sostituire anche in futuro le attuali procedure rappresentative interne al Pd, né mettere interamente in discussione il problema del "vincolo di mandato"ecc.., ma che debba integrare la discussione, i dibattiti interni, la preparazione dei programmi, come essere usata nelle questioni rilevanti (tutte è impossibile, come diceva Bobbio ne "Il futuro della democrazia") dell'attività parlamentare dei nostri, è fondamentale per avvicinare la politica ai cittadini, e si pone quindi come una questione democratica oggi non eludibile.

Gioele Mercante

lunedì 18 febbraio 2013

17. Per le prossime elezioni nazionali e regionali del 24 e 25 febbraio..

Cari amici, con molti di voi è molto tempo che non ci vediamo o sentiamo. Tuttavia (e non so bene per quale ragione) so che non avreste disdegnato di leggere una mia valutazione della prossima prova elettorale...Di seguito ho raccolto in poche idee le mie scelte.

Vantaggio democratico
Secondo me, per quello che dipende da noi, le cose non si cambiano dall’oggi al domani. Le cose cambiano con il maturare sia di noi stessi sia degli altri intorno a noi, ciascuno con i suoi valori, il bene comune, la comunità del territorio, ecc...Il cambiamento è un processo che si realizza nell’individuo e allo stesso tempo nel gruppo e poi nel fare cose insieme con certe regole. Se a governare manderemo persone cresciute imparando a fare, come a condividere, ad ascoltare e verificare insieme le proprie idee, a litigare, ma anche a fare pace guardando all’interesse per la comunità e per gli obbiettivi del progetto, allora avremo più probabilità di eleggere persone che faranno bene. Il contrario se eleggeremo persone che non hanno messo alla prova il proprio carattere in un gruppo di lavoro di uguali, abituate ad obbedire e comandare più che a riflettere sulle cose ed i problemi.. E a farlo in maniera trasparente! Questo è il grande vantaggio dei gruppi democratici su tutti gli altri. Saranno più lenti forse nell’azione, ma in genere molto più bravi, accorti e scrupolosi. Ed è questo che serve per costruire cose durature.

Quali formazioni politiche allora?
Vi dico subito che sono un appassionato democratico, ma non sono sposato (proprio per questo) con il PD. Il PD (e prima i DS) ha avuto sicuramente da insegnare a molti, ancora oggi è una palestra di carattere straordinaria, qui a Fonte Nuova forse la più completa. Ma spesso ha lasciato a desiderare, e nel suo sistema trasparente ha ancora di più fatto risaltare i suoi difetti...Qui nel Lazio anche i nostri consiglieri ci hanno dato da pensare, c’è infatti in rete un articolo molto intelligente scritto da “I Mille”, un movimento di iscritti allo stesso PD, che riflette sulla spartizione dei rimborsi elettorali anche dei ns consiglieri..Per cui credo che per quanto si odino, restano oggi solo due partiti come possibili punti di riferimento del cambiamento dal punto di vista democratico: il PD e l’M5S. Immagino che sarete sorpresi di questo mezzo appoggio all’M5S, ma la verità è che (al di là delle contraddizioni) hanno votato i loro candidati in maniera veramente democratica (ed efficace) anche loro. Li ho seguiti in quella fase, ho letto i curricula e le storie dei loro candidati e ho capito che il PD ha da questo punto di vista un buon concorrente nell’ M5S. Il suo punto debole rimane il programma, ma non devono governare, penso che il loro ruolo sia governare solo indirettamente con il PD (non nel Governo quindi e solo in parlamento). Penso, che sarà un elemento di progresso quello di metter in competizione democratica queste due formazioni, aiuterà anche il PD a limitare il gioco delle sue correnti interne (che sono gruppi di potere il cui funzionamento vi potrò spiegare direttamente) e a rinvigorire il suo rigore morale. Inoltre l’M5S pur non avendo affatto un programma di governo (anzi ne hanno uno un po’ sballato..) e pur con un leader morale troppo presente, ha cmq delle cose molto innovative nel programma, sull’ecologia e l’edilizia, oltre che sulla lotta ai privilegi. Cose che ritengo abbiano fatto già bene anche al PD. In fondo questa collaborazione da “separati in casa” in Sicilia sta funzionando..Il perché? Perché le persone oneste abituate a lavorare in gruppo alla fine sulle questioni importanti si trovano.

Come voterò io dunque. Al Nazionale:
Mi servirò probabilmente del voto disgiunto. Penso che un voto vada dato alla governabilità e quindi al PD e un altro voto all’indignazione organizzata(…) della gente, l’M5S, contro una politica costretta, per battere quel criminale scientifico di Berlusconi, ad abbassare a volte la guardia su alcune cose. Come è noto a livello nazionale i voti sulla scheda sono due, che possono quindi essere diversi, uno per la Camera e uno per il Senato. Alla Camera c’è il sistema proporzionale (si prendono tanti deputati quanti voti hai in percentuale), al Senato c’è il sistema maggioritario su base regionale (prendi un numero di Senatori proporzionale agli abitanti che ha la regione in cui il partito è maggioranza, chi perde non prende quasi niente). Quindi se fossi in Lombardia (che esprime tanti senatori perché popolosa) voterei PD al Senato e alla Camera l’M5S.
Anche qui nel Lazio i giochi non sono tranquilli, ma possiamo sperare che vinca Zingaretti e quindi al Senato il PD. Di conseguenza i voti si possono invertire per far collaborare meglio le due formazioni, PD alla Camera ed M5S al Senato, cosa che probabilmente farò io.
…Al Regionale
Anche qui si può fare il voto disgiunto. Un voto al partito (o candidato presidente, cioè Zingaretti), e un voto al consigliere preferito. A chi vota a Fonte Nuova chiedo di votare il PD e nello specifico di scrivere il nome: “Agostini”. E’ un tipo abbastanza giovane e di provenienza Ds, quindi rispettoso della base del partito…Ma non è per questo che lo voto, piuttosto perché i giovani del partito lo hanno scelto. Non mi è piaciuto il modo in cui lo hanno scelto (si tratta di un candidato di corrente come gli altri), tuttavia i ragazzi qui hanno bisogno di incoraggiamento e legittimazione.
In rete scrivo spesso in un gruppo di Fonte Nuova dove con grande energie ci scontriamo con gente adulta che a destra nega che Matteotti sia stato ucciso da Mussolini, che si rifiuta di rispondere se credono nei valori fondamentali della costituzione, o con gente che vota Berlusconi nonostante tutto, o gente ancora nelle liste civiche o a sinistra che si crede illuminata sparando indiscriminatamente su tutto…Disfacendo quel poco di buono che invece dovremmo far crescere. Quello che voglio dire è che la generazione di quelli più grandi, quelli che hanno fatto il disastro cambia con molte difficoltà…Il vero futuro sarà soprattutto costruito dalla partecipazione delle nuove leve e del nuovo voto, quello dei giovani. Per questo sono dalla loro parte. Questi ragazzi stanno facendo un ottimo lavoro a Fonte Nuova nel diffondere ideali democratici, di partecipazione e di onestà. Come alle scorse regionali, neanche questa volta ho voluto conoscere direttamente questo Agostini, perché non ho nessuna convenienza diretta a votarlo e mi fido un po’ dei ragazzi (so che è una brava persona e capace in ogni caso), ma ho chiesto ai giovani, per complicargli un po’ le cose, che se dovesse nascere un punto di Legambiente sul territorio avrebbero dovuto dare una mano in cambio del mio appoggio, ed hanno accettato…Sono fiero di loro. Se condividete questo punto di vista (anche a Roma), votate per il regionale PD e scrivete Agostini.
Per chi non condivide questo percorso di Fonte Nuova e non volesse darci una mano perché ad es. vive in un’altra zona di Roma, o la pensa diversamente sul PD, conosco un bravissimo ragazzo di Monterotondo, Anton Giulio Maglione, il quale è candidato consigliere del M5S in posizione eleggibile.. E’ uno che seppur giovanissimo ha fatto carriera nel suo gruppo sotto la pioggia e il sole, a raccogliere firme per tantissime battaglie in questi anni e per denunciare tutti i piccoli scandali che ha visto. E’ stato democraticamente candidato dalla base del gruppo di Monterotondo poi, cosa non di poco conto.
In generale, mi permetto di forzare ancora un po’ la cosa, chiedo ai miei amici che votano l’M5S di dare un voto anche al PD e alla governabilità, cioè per dar vita dalla base (come i figli con i genitori litigiosi) ad una sorta di alleanza tra queste forze.
Bene, vi saluto calorosamente, e grazie per la considerazione che avete per me leggendo queste righe...Spero di vedervi non troppo in là per il resto.
Gioele
 1-Programma Agostini
Nello spazio dei commenti, risponderò ad ogni commento e ne discuterò con chi vuole scrivere. Ci sono molte cose di cui parlare ovviamente..

mercoledì 7 settembre 2011

16. Articolo apparso sul Tiburno in occasione dell'istallazione della statua della Madonna...

Testo dell'articolo da me scritto ed apparso ad aprile sul Tiburno, il principale quotidiano locale. "Recentemente sono venuto a conoscenza della richiesta di installare nello spazio pubblico della rotonda all'ingresso di Fonte Nuova, un statua della Madonna di Fatima, un'opera dalle proporzioni di circa sei metri...Come sappiamo nella nostra cittadina si contano la presenza di ben 14 religioni differenti, di cui molto numerose sono quelle Evangelica, Ortodossa, Buddista e dei Testimoni di Geova, senza contare la pur consistente cultura laica. Non sempre si ha l'impressione che si voglia dialogare e unire la comunità nelle sue componenti organiche, culturali e religiose..Anzi sembra che soprattutto negli ultimi tempi, a livello nazionale in modo straordinario, un’asprezza insidiosa e indifferente si stia incuneando tra le famiglie, le istituzioni, ovunque dividendo e rinfocolando addirittura vecchi antagonismi già sconfitti. Lontano dai riflettori, giusto ieri è rientrato in Italia il corpo del coraggioso Vittorio Arrigoni. Ci sarebbero molte cose da dire ovviamente. Ma sintetizzando e pur non condividendo le sue singole battaglie, personalmente ho ammirato l’impegno di “Vik” per il movimento “restiamo umani”, e il suo fare di tutto perché ovunque la violenza fosse ricacciata in un confine sempre più piccolo. Carattere questo di un umanesimo che può appartenere a tutti in quanto uomini, così come lo è per quelli che cercano la pace e un mondo migliore, tantissimi a Fonte Nuova. Coerentemente, il mio auspicio per la ns comunità è che si faccia un passo indietro nell’insistere su evidenti (e persino paradossali) forzature sulle sensibilità altrui come sarebbe nel caso si autorizzasse e terminasse l’istallazione di quel tipo di opera monumentale in uno spazio pubblico, e all’ingresso della città soprattutto. Al contrario il nostro è un appello perché si tenti di recuperare con ogni sforzo il filo, per quanto esile,di un’azione volta all'incontro tra le diverse fedi e culture, sia cristiane che non: per appartenersi, per integrare, per apprendere il valore della libertà, per sentirsi ognuno a casa propria almeno quel tanto che serve per prendersene cura. Sarà sicuramente uno sforzo ben ripagato dal futuro bene della cittadinanza e sarà simbolicamente un concreto ramoscello d'olivo per la pace che aspettiamo e allo stesso tempo vogliamo costruire insieme. Certo di interpretare il sentimento di molti, vi ringrazio e porgo a tutti il mio più cordiale saluto. Gioele Mercante ex-delegato al dialogo interculturale di Fonte Nuova."

mercoledì 31 agosto 2011

15. Lettera ad un cattolico conservatore sui privilegi della C. C.

Cari amici, ho pensato di fissare per iscritto alcune idee così come sono venute fuori in alcune appassionanti chiacchierate (col mitico Bucco per es.) sulla recente questione dell'Ici, 8xMille, ecc...In realtà quello che mi interessa, piuttosto che le contrapposizioni sui singoli problemi sollevati, è individuare alcune idee di fondo che le attraversano e ragionarci un po' su. A mio avviso una sosta critica su questi punti potrebbe rivelarsi molto produttiva. So poi anche che su molte cose siamo anche d'accordo, ma ho ritenuto utile sottoporvi questo ragionamento che elegge a interlocutore ideale un cattolico piuttosto conservatore e tendenzialmente di destra, per mettere più ordine nelle questioni. E per questa ragione scrivo sperando di non annoiarvi…scusate i toni e la retorica in cui scivolo spesso. Dunque:


1- E' giusto che la Chiesa paghi l'ICI sugli immobili non impiegati in servizi assistenziali o cultuali, ovvero utilizzati per scopi commerciali?

2- E' giusto che la Chiesa percepisca l'8xMille? E quindi rapporto Chiesa-Stato-Società.

Sul punto 1:

gira da qualche giorno su Fb una nota a nome niente meno che di “Benedetto XVI”, ovviamente non l'ha scritta lui, ma solo un autore anonimo che gestisce la pagina. Questa nota, che sta facendo il giro di molte bacheche, è scritta con toni ieratici e altisonanti, e mi sembra in realtà un vero e proprio prodigio di disinformazione. Praticamente trasforma chi vorrebbe che la Chiesa paghi l'Ici in gente “pecorona”, ingenua, ideologicamente contraria alla Chiesa e completamente ignorante di storia. In realtà l'opposizione alla chiesa di questi giorni si concentra non sulla legge del '92 che esonera dall'ICI gli istituti con fini assistenziali e cultuali di tutte le sigle (non solo Cattolica) come vorrebbe la famosa nota, ma su un Decreto licenziato in fretta nel 2005 da Berlusconi, poco prima delle elezioni per aggraziarsi il favore di certi ambienti della Chiesa. E nella nota non si fa cenno di questo decreto, che invece legittima le situazioni denunciate che ora diremo. -Detto per inciso, non credo che i potenti nella chiesa riescano a orientare direttamente il voto rendendosi responsabili dei continui successi di B., ma mi sembra di osservare come, per una sorta di pietismo devozionale o forse partigianeria, molte persone si sentono spontaneamente chiamate a votare chiunque dei politici riconosca alla Chiesa in qualunque modo..Il ragionamento è emotivo: la Chiesa prima (è più vicina, è cosa nostra), generosa (fa tanta opera di carità) e pulita (se sbaglia è a fin di bene), sicura, lo Stato inefficiente, lontano, sporco e pure ladro-. In ogni caso ecco come si presenta in realtà la faccenda sull' ICI, copio e incollo da giornalisti che si firmano esponendosi a denunce:  http://www.repubblica.it/esteri/2010/09/24/news/ue_ici_chiesa-7373099/index.html?ref=search

http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2011-08-30/rigore-draconiano-ultima-chiamata-222706.shtml?uuid=AaGHKJ0D&fromSearch

La Chiesa insomma non rinuncia ai vantaggi fiscali anche in situazioni, come le attività commerciali o di impresa privata (strutture sanitarie, scuole, università..), dove il mercato ha bisogno di concorrenza, di parità di condizioni per tutti. Non c'entrano niente la Caritas, le chiese e i monasteri.

martedì 2 giugno 2009

14. Ai concetatenilor romini din Fonte Nuova

Ai concetatenilor romini din Fonte Nuova,
Ma numesc Mercante Gioele si sunt actualul delegat al primarului Giovanni Vittori pentru Dialogul Intercultural,
si candidat pentru Consiliul primariei din Fonte Nuova,in lista Partidului democratic pentru Agostino Durantini
Primar.
Imi permit sa va scriu aceasta scrisoare pentru ca am considerat important sa va comunic detaliile campaniei electorale.
Fiind cetateni din uniunea europeana cu resedinta aici,aveti dreptul sa dati votul vostru pentru proiectul care il considerati cel mai bun pentru acest oras,si este de mare importanta,pentru ca fiecare proiect pentru care suntem chiamati sa alegem,e destinat sa aiba un rol important pentru viitorul nostru.
Intotdeauna,fortele din "centro-sinistra" au dat multa atentie pentru recunoasterea drepturilor pentru emigrati si pentru respectul tuturor minorantelor si diversitatilor.Acest efort a fost facut la nivel national asa cum la nivel comunal.Ultima administratione de "centro-sinistra" a facut mult pentru afirmarea valorilor de egalitate,pentru respectul reciproc intre culturi si apartenete religioase.

martedì 19 maggio 2009

13. Venerdì 22 alle 19:30: "Serata di presentazione del gruppo di sostegno alla candidatura di Gioele Mercante"

Venerdì 22 maggio ci vediamo nella sala del "Centro Ippico Fonte Nuova", immerso nel verde e simbolo di un'imprenditoria capace di interpretare l'ambiente in cui si trova come una risorsa e come uno stile. Vi aspettiamo numerosi per conoscerci e per discutere le ragioni di un progetto pensato per il futuro della nostra città.
Programma:
19:30 Aperitivo, 20:00 Buffet, 21:00 Interventi vari
Fonte: maps.google.it

Un caro saluto a tutti, e un arrivederci
Gioele Mercante

12. Lettera candidatura

Il tuo voto per cambiare la politica e il volto di Fonte Nuova, ora!

Tra pochi giorni si terranno le elezioni comunali a Fonte Nuova e il voto di ogni cittadino è essenziale per dare una spinta importante verso il cambiamento e il rinnovamento della classe politica.
In queste poche parole trovi il motivo della mia candidatura. A trent’anni è venuto per me il momento di portare avanti quest'avventura: smuovere una situazione insostenibile legata ad un gruppo dirigente da tempo arroccato nelle stanze del potere, poco attento alle esigenze vere dei cittadini e, soprattutto, al loro futuro.

Ecco i punti essenziali del mio impegno:

1. Aumento della qualità dei servizi amministrativi e della qualità della vita, proseguendo sulla strada intrapresa dalla precedente amministrazione aderendo alla rete europea Città per la Qualità per arrivare entro cinque anni alla certificazione ISO del comune di Fonte Nuova, garanzia di servizi amministrativi puntuali ed efficienti.

2. Salvaguardia dell’ambiente per opporre un nuovo modello urbanistico e limitare il consumo del territorio. Nei fatti questo significa promuovere le ristrutturazioni, soprattutto con l’installazione di impianti di produzione di energia rinnovabile, limitare fortemente le nuove costruzioni, pianificare i servizi ai residenti e in questo modo aumentare complessivamente il valore delle case già esistenti.

3. Sviluppo economico sostenibile individuando i punti forti del nostro territorio e concentrando tutta l’attenzione su di essi. In particolare il microturismo proveniente dalla città di Roma e legato ai parchi e alle zone rurali, l’artigianato, l’agricoltura di qualità e il commercio. Questo obiettivo può essere raggiunto favorendo la creazione da parte dei giovani di imprese in questi settori, sostenendo la messa in rete delle imprese già esistenti, supportando il raggiungimento almeno degli standars IGT per alcuni prodotti quali il vino morone, l’olio, le ciambelle a cancello.

4. Promuovere la diffusione della cultura e il dialogo interculturale prima di tutto collaborando con le scuole e in particolare nella nuova biblioteca che potrà diventare un centro di cultura polifunzionale con laboratori artistici, corsi di formazione continua, seminari e conferenze aperte a tutti e su tutti gli argomenti.

5. Partecipazione diretta dei cittadini e trasparenza nelle decisioni politiche. In particolare la democrazia attiva dovrà diventare un metodo consolidato nel corso dei cinque anni soprattutto durante la stesura del bilancio comunale e nella pianificazione del territorio e dei servizi per rispondere veramente alle esigenze della comunità. Concretamente svilupperemo questo punto promuovendo incontri aperti a tutti i cittadini ogni primo venerdì del mese e prima di ogni consiglio comunale per la discussione dei bisogni dei cittadini e dei punti all’ordine del giorno: il mio ruolo come consigliere comunale deve essere quello di portare le vostre idee e le vostre necessità.

Questi pochi punti sono il cuore del mio impegno politico, senza essere limitanti poiché il primo e più importante obiettivo è coinvolgere attivamente tutti i cittadini nella gestione del nostro comune.

Gioele Mercante


Per info.: 346.49.18.086, oppure su facebook.
e-mail: joe.me@hotmail.it.

mercoledì 1 aprile 2009

11. Spunti per uno sviluppo economico a Fonte Nuova.

Alcune idee per uno sviluppo economico a F.N.:
1- Fondo di investimento garantito dal Comune da impiegare nei progetti di sviluppo economico di imprese operanti sul territorio. Il Comune è socio di una forte quota, ma di minoranza. Il capitale dovrebbe essere investito da subito nella costituzione di una società di ricerca e progettazioni tecniche e di impresa. I progetti verranno venduti e/o partecipati dalla società per l'implementazione. Lo scopo della società è l'ottenimento dell' utile, tale da giustificare l'investimento del fondo ovviamente, ma soprattutto quello di promuovere nuovi modi ed idee di fare impresa localmente.
2- Agricoltura:
A-Primo passo: mercato dei prodotti locali aperto anche ai piccoli produttori, cioè anche a chiunque abbia un orto, come la legge prevede (iniziativa già portata avanti a Monterotondo, sostenuta da Legambiente).
B-Secondo passo: cooperativa per fornitura prodotti agricoli locali. Il Comune si impegnerà a fare in modo che sia garantita la fornitura alle mense scolastiche del territorio, e quindi un primo ritorno alla cooperativa. Questo progetto può essere portato avanti anche congiuntamente ai comuni circonvicini. Il Comune (o la pro-loco) curerebbe anche un portale con l'elenco di questi prodotti e anche i punti ristorazione che utilizzino tali prodotti.
3-Edilizia:
A-Organizzazione della prima fiera della Bioedilizia con apertura ovviamente ai comuni circonvicini. Si prenderanno contatti con le società fornitrici e si assisterà a dimostrazioni pubbliche di impiego dei nuovi materiali. Le imprese edili locali acquisendo per tempo il know-how necessario all'impiego dei materiali, acquisiranno al contempo un vantaggio anche sulle imprese concorrenti. Troveranno sicuramente anche maggior lavoro guardando all'esterno del nostro territorio di quanto non abbiano ora.
B-Lavorare alla costituzione di norme che regolino le ristrutturazioni (soprattutto in quei criteri estetici ignorati dalle “normali” leggi italiani, e invece presenti all'estero soprattutto in Europa del nord) da affiancare a quelle in arrivo frutto dell'accordo appena siglato Governo-Regioni. Ciò apporterebbe diversi vantaggi:
i-Un aspetto urbanistico migliore della città e una conseguente rivalutazione dell'immobile derivante dal contesto urbanistico al quale appartiene. (Se migliora il quartiere l'immobile vale di più, ovvero un edificio ristrutturato aumenta del valore che avrà in se e, se non caso isolato, anche per effetto della rivalutazione dell'area).
ii-Sostegno all'indotto costituito da imprese artigianali e commerciali.
4-Scoraggiare progetti di impianto di grandi centri commerciali che finirebbero, visto il loro scarso rapporto col territorio, per alimentare quella logica che più compete con la commercializzazione dei prodotti locali.
5-Sviluppare assolutamente il recettivo in tutti i modi possibili. Ciò può essere ben affiancato portando a Fonte Nuova un istituto tecnico Alberghiero.
6-Il Comune potrebbe promuovere associazioni di categoria appena possibili. Sin da subito si potrebbe costituire quella delle case di riposo anziani presenti sul territorio, e degli operatori impiegati nella ristorazione. In secondo luogo può sostenere iniziative (sagre, portale internet, ecc..) portate avanti dalle associazioni.
7-Energia. Normazione (per altro di competenza esclusivamente comunale..) del minieolico per le installazioni locali (importantissimo!!). Tutto il business legato al riciclo dei materiali.
8-Pubblicità. Aumentare al massimo possibile per un Comune le tasse sulle pubblicità esposte per le strade. Questo, congiuntamente a una dimostrazione di interesse di associazioni e società , aiuterebbe a contenere lo sperpero pressoché inutile di denaro cercando di aprire nuovi canali al suo impiego: giornali, blogs, compagnie artistiche, l'indotto legato alle ristrutturazioni dei negozi (imprese edilizie, artigianato, ecc..), associazioni con funzioni formative e sociali.
9- Università popolare che oltre ai vari corsi offerti normalmente a tutti, preveda speciali corsi offerti dal Comune (o Provincia, ecc..) per le colture di orti, uliveti, vigneti e piantagioni in genere.

domenica 25 gennaio 2009

10. Spunti per un programma per Fonte Nuova

Schema riassuntivo dello scritto:

1-Come sviluppare il programma in maniera aperta in rete.

2-Le ragioni di un programma diverso (punto 1 nello scritto).

3-I contenuti generali di un programma alternativo (punto 2 dello scritto)

4-Le nostre specificità come territorio e quindi i punti di un programma costruito su queste (punto3)

Un'altra idea di Fonte Nuova

Come è stato detto anche nei commenti del principale blog della nostra cittadina, fare un programma non significa fare una lista di tutto, e né solo, aggiungo io, di quello che viene percepito come urgente dalle persone. Infatti un programma che annunciasse servizi, fogne, luoghi di aggregazione senza chiarire come si realizzeranno, il “costo” non in denaro ma rappresentato dagli effetti delle scelte non dette nel programma potrebbe nascondere una licenza a fare cose che compromettano persino i stessi benefici di quei servizi. Tutti noi in fondo se siamo qui è per dire anche che ci sono diversi modi di fare le stesse cose. Procederemo classicamente quindi, dal generale al particolare per capire come fare meglio proprio le cose più urgenti.

La “scelta quadro” per decidere un programma cade, a mio avviso, su due alternative distinte:

1- Uno sviluppo di Fonte Nuova come area metropolitana.

2- Uno sviluppo orientato dai principi della decrescita e della qualità della vita.

Della prima posizione dirò solo ciò che serve per descrivere i vantaggi della seconda scelta. Dopotutto sono già molti i paladini della prima scelta, e più o meno tutti i programmi visti finora ne sono una espressione, mentre mi pare che una proposta coerente costruita sulla seconda idea sarebbe ad oggi ancora una novità che presumibilmente troverà ben pochi difensori in certi tipi di ambienti...Tra di noi non ci sono purtroppo sociologi od urbanisti, ma difendiamo anche qui “la felice versatilità” e cioè un assioma della democrazia di origini molto antiche e nobili secondo il quale tutti sono in grado di comprendere nel suo complesso il funzionamento di una comunità e quindi di esprimere sensati e pertinenti giudizi. Questo a livello individuale. C'è poi una sorta di “sapere collettivo” cioè un sapere che, per così dire, aleggia sulle nostre teste, ed è composto dall'insieme dei contributi in termini di singoli giudizi, di idee, punti di vista e competenze di tutte le persone che inconsapevolmente a volte partecipano alla formazione di una coscienza collettiva, di un grande pensiero. Ed Internet ci aiuta a fare questo meglio, in maniera pubblica ed inclusiva. L'idea quindi è di fare col presente post una descrizione generale della proposta numero 2 e poi correggerla, modificarla e corredarla di dati insieme, attraverso i commenti al post, ovviamente aperto a tutti. Quando si avrà una congrua quantità di informazioni, cercheremo di riscrivere il tutto in maniera sintetica ed il più possibile organica. E poi di nuovo daccapo se sarà necessario. E cosi...

Fare un uso responsabile del territorio vuole dire per noi tener conto di questi imprescindibili fattori:

1- Il ruolo che ineludibilmente può giocare una comunità locale nella sfida rappresentata dalla lotta al cambiamento climatico e dalla necessità di adottare stili di vita che tengano conto della scarsità delle risorse del pianeta.

2- L'esigenza di uno sviluppo che assicuri a tutti una quanto meno accettabile qualità della vita. La qualità della vita è un parametro sintetico di diversi fattori, dall'arredo urbano alla qualità dei servizi, dalla qualità dell'aria che respiriamo allo stato di integrazione delle componenti culturali presenti sul territorio ecc..

3- Le nostre specificità come Comune. Cioè le nostre aree protette, il nostro patrimonio boschivo, paesaggistico, le nostre estese (per il momento) campagne destinate all'agricoltura. La nostra prossimità a Roma, fatto da trasformare da limite ad opportunità. Ed infine una nostra zona industriale e la prossimità a diverse zone industriali dei comuni circonvicini.

Circa il punto 1 ci sarebbero molte cose da considerare. Ma per abbreviare, ci sono delle voci che contrariamente a quanto sostiene la grandissima parte della comunità scientifica, vorrebbero promuovere un ambientalismo “moderato”, senza inutili allarmismi. In vario modo queste voci interpretano le avvisaglie rappresentate dal costante aumento della temperatura rilevata dall'inizio del secolo ad oggi, lo scioglimento dei ghiacciai, le desertificazioni ecc..ma sempre finiscono per gettare confusione nei dibattiti pubblici a danno di una decisa reazione collettiva al problema. Qualcuno potrebbe pensare che il tentativo di costoro di disinnescare gli effetti dell'angoscia della catastrofe deve essere fatto in buona fede dato che gli scienziati anticatastrofisti abitando con noi sullo stesso pianeta condividono con noi anche la stessa sorte. Senonché si è scoperto come questi interventi abbiano una cerca contiguità non solo con gli interessi presenti di alcune lobbies organizzate e presenti anche all'ONU (come la Climate Coalition braccio dell' OPEC, l'International Petroleum Industry Environmental Conservation Association, il Transatlantic Business Dialogue, l'International Emission Trading Association, ecc..) ma anche con gli interessi futuri e comuni di questi gruppi di potere che cercano anche loro da qualche tempo di trovare il modo di trasformare in sviluppo economico i danni arrecati all'ecosistema. Perché non vi sembri fantascienza politica, vi rimando all'interessante articolo comparso su LaRepubblica nel giugno dell'anno scorso, reperibile nell'archivio on-line del giornale (digitare sul motore di ricerca le parole: think tank, Bush, grandi opere, inquinamento..). E' un fatto che stiamo andando incontro ad una situazione ambientale gravissima, e ad una crisi economica tremenda, che cambierà la nostra quotidianità volenti o nolenti. E sarebbe quantomeno sciocco non organizzarsi con quello che può essere fatto, con le risorse che abbiamo come comunità ora, per affrontare al meglio questi cambiamenti. C'è anche un'altra considerazione da fare, di ordine più schiettamente morale e che ci vede da molto tempo imputati davanti alla storia e alle generazioni future. Spesso in Chiesa se ne dimenticano...Noi, con la nostra opulenza, e con l'inerzia ad un cambiamento possibile siamo da anni i maggiori responsabili dalla fame, della morte di migliaia di persone nelle zone povere del mondo. Vivere come rappresentanti-protagonisti di un sistema che arreca tali e tanti danni a una così larga parte dell'umanità, rende ogni carità inutile dal punto di vista dei risultati e dunque ipocrita. Che attraverso delle politiche responsabili da attuare nelle comunità locali si possa dare per ora l'unico contributo che conti veramente nel tentativo di trovare una soluzione dei problemi presenti e futuri di questo genere non lo dice un ragazzo idealista, ma sociologi del calibro di Zygmunt Bauman, filosofi come Arne Naess (che ha coniato il famoso slogan “Think globally act locally”) e tanti altri, i quali interpretando i tempi, hanno dato origine ai maggiori movimenti di pensiero politico delle ultime decadi. L' organismo che difende quest'onda è per cominciare l'ONU che ha prodotto insieme a diverse commissioni di esperti governativi e della società civile, vari documenti di cui i più famosi sono “La Carta della Terra” e la “Agenda 21”. Vi invito a cercare su Wikipedia i documenti citati, e a cercare in rete anche parole come Glocus, Word Social forum per farvi una idea della vastità del numero di organizzazioni che operano per questi obbiettivi. Con queste realtà sullo sfondo arriviamo al punto 2. La qualità della vita risponde prima di tutto a fattori di tipo soggettivo. Così come molti dei giudizi sul bello e sul buono, la qualità della vita è legata alla “percezione” dei fatti che è personale. E questi risentono naturalmente del sentimento dominante della comunità che si vive, ma c'è poco di oggettivo nei criteri che vengono adottati per valutarne lo stato. Tuttavia come riferimenti per noi sono andati consolidandosi modelli pensati a partire dalla storia di alcune cittadine dell'Europa generalmente del nord, ma anche italiane, e sono modelli che tengono conto dei contenuti del punto 1. Questi Comuni che hanno espresso fattori di alto gradimento da parte dei cittadini sono ad es.: Parma, Ferrara, Bologna, Verona e tanti altri. Alcuni di questi, in Italia, si sono organizzati per dare vita ad uno scambio di buone prassi attraverso l'associazione “Comuni virtuosi”, della quale potete trovare molto in rete. Ma il riferimento principale per noi in Europa rimane gli “Alborg Commitments”, la carta di Alborg, e la carta dei sindaci firmata a Ferrara. Il nostro comune si è inserito in uno di questi circuiti di scambio di pianificazione e buone pratiche diventando membro dell'associazione “Qcities”, per la quale ha anche ritirato ufficialmente il premio a Bruxelles destinato alle migliori associazioni impegnate nel fronte della progettazione della qualità della vita delle aree sub-urbane. Insomma degli standards che potrebbero essere accettati anche da noi ci sarebbero...Tutte queste iniziative infine fanno capo in Italia al “Coordinamento italiano dell'Agenda 21”, di cui trovate tutto anche qui in rete. Vi segnalo i video che sono su youtube delle interviste ai membri di “Comuni virtuosi”, in particolare quella al coordinatore dell'associazione e assessore del comune di Colorno Marco Boschini. Alcuni di questi video e documenti sono “linkati” nel blog del nostro gruppo giovani www.giovanipdfontenuova.blogspot.com. Fondamentalmente questi criteri-guida sono quelli che garantiscono la maggiore libertà positiva (di realizzazione) possibile ai cittadini della città fatti considerando i vincoli costituiti dalla vocazione “naturale” della città. Servizi quindi, assolutamente per chi deve spostarsi, per le famiglie, per il tempo libero, per le esigenze culturali e ludico-sportive. Ristrutturazioni delle unità abitative, riqualificazioni dei quartieri e centri urbani con criteri condivisi, punti di aggregazione giovanili, servizi per anziani, qualità dell'aria, spazi verdi, autoconsumo (cioè il consumo di prodotti locali che garantiscono una maggiore qualità, minor uso di conservanti, miglior monitoraggio e controlli diretti dei consumatori ecc..), e così via, il tutto nella forma che in maniera più coerente esprime il carattere della cittadina che siamo chiamati a decidere insieme tra le due alternative di sviluppo economico del territorio. E questo è il punto, un maggior livello di qualità della vita è garantito senz'altro dal modello sostenuto dagli organismi e associazioni appena citati nella descrizione del punto 2, i quali hanno come riferimento Comuni dove le cose sono cambiate anche in tal senso e che danno allo stesso tempo il miglior contributo possibile alla lotta all'inquinamento, all'esaurimento delle risorse del pianeta, alle ingiustizie generate dal divario tra nord e sud del mondo. E riscoprendo l'agricoltura si stanno anche preparando a reagire ai nuovi scenari opposti dall'economia in tempi di globalizzazione. E quindi arriviamo al punto 3. Noi abbiamo estese campagne e siamo vicini a Roma, abbiamo anche potenzialmente interessanti siti archelogici che potrebbero attrarre visitatori, abbiamo delle belle colline e un più che apprezzabile paesaggio (i recenti abusi lo hanno compromesso un pochino, ma c'è il modo di far si che venga ridotto l'impatto ambientale di tali immobili con un ciclo di ristrutturazioni..), abbiamo la zona industriale a Santa Lucia e un facile possibile accesso alle zone industriali di Monterotondo Scalo (attraverso il prolungamento di via XII Apostoli) e di Roma (l'importantissimo polo sulla Tiburtina), abbiamo spontaneamente già avviato un importante circuito recettivo (quello rappresentato dalle numerose case di riposo anziani), e abbiamo dei coraggiosi produttori locali di prodotti alimentari (Olio di Oliva, formaggio, miele..). Sicuri che vogliamo compromettere quel poco di buono che abbiamo invece di svilupparlo, e continuare a costruire come si sarebbe fatto col positivistico ottimismo degli anni '70? E' bene che si sottolinei con ogni evidenza: o si cambia in senso veramente ecologico o si continua a costruire. Non c'è una terza via, una sintesi possibile. Chiunque sostenesse di voler fare tutte e due le cose se non inganna, sbaglia. Se su un ettaro di terra si costruisce una palazzina (anche per max.40 persone), si lascia spazio per i parcheggi e per un giardino, cos'altro rimane di utile ad un grande progetto ecologico? L' alternativa è che si produca reddito per i residenti attraverso uno sviluppo della produzione locale di beni derivanti dall'agricoltura, dall'artigianato e dalle imprese commerciali e industriali. E sviluppare quindi una vocazione alla ricezione (agriturismi, ristoranti, case anziani..). Infine vendere tali beni e offrire tali servizi a Roma. Provocatoriamente, per risolvere lo scomodo problema del traffico, non occorrono nuove strade, basterebbe creare in questo modo lavoro duraturo in loco. Si toglierebbe a un certo tipo di costruttori anche il loro più grande alibi, quello di continuare a costruire per offrire abitazioni ad un prezzo minore alle giovani coppie di Fonte Nuova. Se si producesse reddito veramente sul nostro territorio e si dotassero i ragazzi di Fonte Nuova di lavori con guadagni decenti questi sarebbero in grado di comprarsi la case che normalmente si liberano (perché ad un certo punto muore il proprietario e i figli vendono) o che potrebbero liberarsi con una politica che renda sicuri gli investimenti di chi vede al momento le rendite per locazione come l'unica rendita sicura. Insomma io proprietario di una casa in affitto se ce ne fosse l'opportunità venderei più volentieri casa per impiegare i capitali in qualcosa che mi offre maggiori prospettive di guadagno della sola rendita di locazione. E il Comune senza nessun problema potrebbe anche organizzare dei piccoli fondi di investimento per le attività locali. Naturalmente per arrivare a ciò occorre porre un freno deciso all'utilizzo di capitali nell'edilizia e, nell'attesa che i capitali vengano convertiti dalla loro destinazione presente a una migliore futura (industria, commerciale, recettiva ecc..), impiegarli in un grande ciclo di ristrutturazioni. E il Comune potrebbe offrirsi come garante per l'erogazione di credito per le ristrutturazioni laddove necessario. Anche qui se si continuano a costruire nuove unità abitative non si può ristrutturare e riqualificare quello che c'è, per il semplice fatto che il guadagno derivante dalla costruzione e vendita di nuovi immobili è molto maggiore di quello ricavabile dalle ristrutturazioni. Quindi per una famosa e legittima legge dell'economia, la ricerca del profitto dell'imprenditore, nessun costruttore troverebbe conveniente il dedicarsi a ristrutturare l'esistente e possiamo aspettarci che nessuna impresa edile si abbasserà a farlo.

Bisogna dire che Enzo Magnarella ai tempi del suo assessorato alle Attività Produttive aveva tentato un salvataggio dei produttori locali, ma per cause a me ignote ha dovuto rassegnare le dimissioni. Così che già oggi ci troviamo in grande ritardo su questo fronte. Il Sindaco uscente Vittori ha ritentato attraverso un approccio culturale con l'associazione per la qualità della vita, ma alla conferenza, ma la cittadinanza e il partito prima degli altri non era presente.

Qualcuno sostiene che i ragazzi non vanno a “zappare la vigna”...e che uno sviluppo dell'agricoltura sia pura fantasia. A costoro rispondo prima di tutto che ci sono anche altre forme di impresa da sviluppare nelle zone industriali, e poi che in una struttura tipo la Coldiretti locale e in occasione di conferenze pubbliche avute in luogo, non si riesce assolutamente ad avere notizia dei possibili guadagni ricavabili dalla terra. Dal momento che ho un piccolo pezzo di terra anche io, ho dovuto faticare per trovare delle informazioni su come potesse rendere lavorarla. Se è vero (e non ne sono affatto convinto) che i ragazzi sono riluttanti a coltivare la terra, forse è per il fatto che ciò che servirebbe loro per prendere una iniziativa gli viene da un sistema non progettato per questo, che ha avuto interesse a che i ragazzi si impieghino in un altro modo. In alcuni paeselli di Italia, lavorare la terra è fonte di ottimo guadagno per il coltivatore, e di soddisfazione per tanti ragazzi da me personalmente conosciuti. Alla fine delle mie ricerche ho scoperto, tanto per dare un dato, che un ettaro di terra coltivato a vite fornisce circa 15 mila euro di ricavo netto dalla sola vendita dell'uva. Il che è stato per me una vera sorpresa. I guadagni salgono di molto se ci si dedica alla coltura dei piccoli frutti tipo mirtillo, lamponi ecc...Il punto è che personalmente non ho il know how, ma so che a Fonte Nuova c'è, occorrerebbe coinvolgere le generazioni ora in quiescenza che saprebbero come fare. Insomma non è affatto vero, secondo me, che i giovani non vogliono lavorare la terra, è vero invece che nessuno si sia finora preoccupato di fornire la cultura, le politiche e le informazioni necessarie allo sviluppo in tal senso dell'impresa, e le giuste indicazioni delle prospettive di guadagno.

Un ultimo scoglio per quelli come me, è rappresentato dall'obiezione di chi anche timidamente difende il modello 1. Si dice che attraverso l'applicazione di quella che viene chiamata “Pianificazione urbanistica concertata” (o “integrata” o con una dicitura meno tecnica e più ambigua “Valorizzazione attiva del territorio”) si possono procurare alla collettività dei vantaggi in termini di servizi. Praticamente questa soluzione consiste in una trattativa tra il Comune ed il privato che intende edificare su un lotto di terreno. Il Comune scambia col privato, concessione in cambio di servizi. Il Comune ti da il permesso di costruire e tu in cambio costruisci le fogne, rifai le strade o lasci lo spazio per i parcheggi, giardinetti e così via. Io sono d' accordo all'applicazione di questo strumento amministrativo solo a condizione che non si comprometta il percorso della cittadina verso il modello 2. Ovvero quando si può e col massimo rigore. Quando non si può, con le risorse pubbliche piano, piano, come meglio possiamo. Ma mi preoccupa una cosa in tutto ciò...sicuro che non ci sono mezzi alternativi per costruire i servizi? Possibile che non ci siano altre soluzioni possibili tra l'esclusivo impiego di risorse pubbliche e la “concertazione” comune-privato? Secondo me c'è, ma frettolosamente siamo stati trascinati anche qui da una prassi discutibile a non cercare altri modi di fare le cose. Faccio un esempio. Ogni anno l'associazione di Santa Lucia che organizza la festa della Sagra delle Rose riesce a mobilitare attraverso sponsors locali e delle banche oltre 110. 000. Solo dai privati quindi senza l'intervento del Comune. Ora, se a qualcuno venisse in mente di chiedere ai commercianti (ad esempio), in generale ai nostri imprenditori di contribuire con uno sponsor alla costruzione di un nido, o di un centro di aggregazione giovanile o altro di questo genere con l'impegno per il comune a tenere esposto il logo del donatore per un certo periodo di tempo alla vista dei giovani o delle famiglie...sicuro che non si riesca a raccogliere qualcosa degno di attenzione? Secondo me si raccoglierebbero molte risorse “pulite”, molte di più di quelle che si possono raccogliere per una festa. Così il comune può utilizzare le risorse pubbliche per fare il resto che è meno visibile, fogne e parcheggi...Insomma, concludendo, quello che generalmente appare come un problema in realtà è risolto a monte solo rifiutando una mentalità e adottandone e difendendone un'altra. Rispettosa dell'ambiente, degli essere umani meno fortunati, delle nostre future generazioni e a vantaggio della qualità della nostra vita letta e vissuta restando tutti più legati al territorio che ci ospita.